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Graziano Prà: 40 vendemmie tra Soave e Valpolicella (e ricordarle tutte)

Per celebrare l'anniversario, il vignaiolo veneto ha presentato a Roma un'edizione speciale di ''Otto'' e il nuovo Valpolicella Superiore. Vini che Prà definisce «gastronomici», tappati con il tappo a vite. Solo una delle scelte volte alla sostenibilità e a uno sguardo sul futuro dettato da un modello ben preciso

di Mariella Morosi
08 marzo 2024 | 16:00
Graziano Prà: 40 vendemmie tra Soave e Valpolicella (e ricordarle tutte)
Graziano Prà: 40 vendemmie tra Soave e Valpolicella (e ricordarle tutte)

Graziano Prà: 40 vendemmie tra Soave e Valpolicella (e ricordarle tutte)

Per celebrare l'anniversario, il vignaiolo veneto ha presentato a Roma un'edizione speciale di ''Otto'' e il nuovo Valpolicella Superiore. Vini che Prà definisce «gastronomici», tappati con il tappo a vite. Solo una delle scelte volte alla sostenibilità e a uno sguardo sul futuro dettato da un modello ben preciso

di Mariella Morosi
08 marzo 2024 | 16:00
 

Oggi sono tanti i vignaioli che, pensando al futuro del vino, progettano una strategia agronomica per un nuovo “sistema vigneto” e utilizzano le risorse ambientali in maniera cosciente e sostenibile. Graziano Prà, figlio e nipote di vignaioli a Monteforte d'Alpone (Verona), lo ha fatto già dagli anni Ottanta nelle sue vigne del Soave Classico, condensando la sua idea di vino nella sua prima etichetta del 1984, "Otto" (il nome del suo amato cane Border Collie), Garganega in purezza. A Roma, al ristorante Ercoli di Trastevere, il racconto in prima persona di una storia fatta di 40 vendemmie, sia nel Soave Classico che in Valpolicella. Territori, realtà e tempi diversi, ma stessa passione. E, per questo anniversario, Prà ha dedicato ad Otto, ancora oggi l'espressione più giovane dei vini della cantina, un'edizione limitata con un'etichetta speciale: una distesa di fiori di campo - giocando sul termine “prato”, che in dialetto veronese di dice “prà” - confezionata in una cassetta di legno ricavata da vecchi pallet.

Graziano Prà: 40 vendemmie tra Soave e Valpolicella (e ricordarle tutte)

Nello stesso tempo ha presentato il suo nuovo Valpolicella Superiore, della linea Morandina, blend di Corvina, Corvinone e Rondinella, già disponibile sul mercato. Vini diversi ma eleganti e complessi, frutto di scelte coraggiose e visioni d'avanguardia. È stata una sfida mai giunta al termine quella di cambiare strada a cominciare dal biologico, preservando la fertilità di quei suoli vulcanici, rispettando l'ecosistema e scegliendo solo varietà autoctone. Con le sue viti, allevate a pergola veronese come da tradizione, c'è quasi un dialogo. La resa per ettaro è bassa e viene adottata la tecnica del taglio del tralcio, che interrompe il flusso della linfa tra le radici e i grappoli con conseguente concentrazione aromatica e morbidezza di tannini. In cantina c'è poi la scelta stilistica di pulizia ed eleganza in grado di ottenere vini che Prà definisce "gastronomici", che stanno bene a tavola: la vocazione del vino.

Sostenibilità anche nella scelta del tappo a vite

Identità territoriale e sostenibilità sono valori che Graziano Prà non ha mai abbandonato, anche nella nuova acquisizione del 2001, 8 ettari nella zona allargata della Valpolicella, sulle colline marnose della Valle di Mezzane, terre bianche delle Prealpi Veronesi nate dalla fusione di roccia calcarea con argilla e sabbie marine. Nel 2016 anche l’acquisto della Tenuta Monte Bisson, dal nome del colle sormontato da una torre veneziana che si erge sulla piana di Soave, luogo divenuto con la cantina di Monteforte d'Alpone tappa di esperienza enoturistica, con itinerari in mezzo alla natura e alcune camere destinate all'ospitalità. Il Doc Soave Classico "Otto" è Garganega in purezza. Giallo paglierino con profumi floreali di biancospino e gelsomino e note di mela verde e mandorla. È fresco, minerale e sapido.

Altre quattro etichette vengono da questi terreni: Staforte, Monte Grande, Colle Sant’Antonio e il passito Bianco delle Fontane. Questo è anche il vino con cui il vignaiolo ha intrapreso l'audace strada del tappo a vite, applicata in tutta la produzione a partire dal 2010. Scelta ecologica ma non prioritaria perché in realtà quello che voleva era ottenere l'integrità del prodotto anche nei lunghi affinamenti, con una micro-ossigenazione controllata: «Perchè possa essere degustato - spiega il vinaiolo - esattamente così come è stato imbottigliato, mantenendo quelle qualità organolettiche tanto ricercate e valorizzate dal lavoro in vigneto e in cantina». Per questa innovazione è nel gruppo degli "Svitati" che conta altri vignaioli come il piemontese Walter Massa, il friulano Silvio Jermann, il trentino Mario Pojer e gli altoatesini Franz Haas Jr e Maria Luisa Manna.

Il Valpolicella Superiore "Morandina"

L'ultimo nato, il Valpolicella Superiore "Morandina", è elegante e complesso per l'impronta territoriale di suoli calcarei e dalle escursioni termiche dettate anche dalle correnti dei Monti Lessini e del Monte Carega. «Sul calice apprezzerai il mio colore rosso rubino intenso e profondo ma luminoso. Al naso esprimo note calde e scure, puoi trovare nelle mie intense trame olfattive un frutto ricco e denso come la mora di rovo, la ciliegia nera, la prugna stramatura, l’arancio candito a cui si fondono soffi di terra umida, grafite, tabacco, roccia bagnata, pepe nero, rosa appassita e un soffio mentolato a chiudere. Sul palato esprimo una materia ricca, complessa e profonda, appagante...».

Quasi si commuove Prà, leggendo questa poesia che gli ha dedicato il sommelier Angelo Sabbadin. «Questo vino - dice con soddisfazione - rappresenta il desiderio di esprimere il mio territorio senza forzature e senza obblighi, senza tecniche tradizionali imposte. Ascolta la storia di una terra e si prepara a raccontarla al domani. È un vino libero ed equilibrato, che ho fortemente voluto e a cui ho lavorato per tanti anni». Le altre due etichette, Ripasso e Amarone della Valpolicella, saranno da quest’anno affiancate da un vino inedito, che amplierà presto la gamma dei rossi della cantina, anch'essa edificata con criteri di sostenibilità. La produzione annua totale di Graziano Prà è di 400 mila bottiglie.

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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