Quotidiano di enogastronomia, turismo, ristorazione e accoglienza
martedì 14 maggio 2024  | aggiornato alle 01:53 | 105163 articoli pubblicati

Roero
Salomon FoodWorld
Salomon FoodWorld

La storia in una bottiglia: 500 anni di viticoltura della famiglia Rottensteiner

In Alto Adige, la famiglia Rottensteiner fa vino da oltre 500 anni: 12 gli ettari di vigneti di proprietà e oltre 45 i conferitori della zona. Le uve selezionate provengono da zone vocate per la produzione di vini eccellenti

di Vincenzo D’Antonio
 
09 marzo 2024 | 10:30

La storia in una bottiglia: 500 anni di viticoltura della famiglia Rottensteiner

In Alto Adige, la famiglia Rottensteiner fa vino da oltre 500 anni: 12 gli ettari di vigneti di proprietà e oltre 45 i conferitori della zona. Le uve selezionate provengono da zone vocate per la produzione di vini eccellenti

di Vincenzo D’Antonio
09 marzo 2024 | 10:30
 

Si prendono quattro elementi, giunti a noi grazie alla generosità della natura e alla laboriosità delle genti e, il tempo di lasciar passare qualche secolo, si degustano vini di cui non vi è l’eguale.

La storia in una bottiglia: 500 anni di viticoltura della famiglia Rottensteiner

I vigneti della tenuta Rottensteiner

Primo elemento, tra i luoghi più belli del Creato, l’Alto Adige è meravigliosa cerniera tra una mediterraneità che le vette e le valli rendono peculiare, ed una Mitteleuropa che qui tesse il suo lembo meridionale. Secondo elemento, in abbraccio simbiotico i vigneti, dono della natura a cui il lavoro del vignaiolo arreca utilità, significato e valenza sociale ed economica, e i Masi, le dimore “perenni” delle famiglie che scandiscono i tempi e i ritmi di questo territorio fatato.

Terzo elemento: la famiglia Rottensteiner, fulcro autorevole della viticoltura dell’Alto Adige. La famiglia vive nei suoi Masi e lavora le uve e fa i vini da più di 500 anni. Radicamento forte ed esemplare con il territorio e la tradizione vitivinicola: generazione dopo generazione, a scrivere le pagine gloriose del cammino nella storia aziendale. Quarto elemento, la salda e profonda valenza fiduciaria tra persone che lavorano la vigna. In tempo vendemmiale le uve giungono in cantina grazie a conferitori che, in splendido rapporto fiduciario, collaborano con la famiglia Rottensteiner da oltre sessant’anni. Una cooperazione che identifica la cantina Rottensteiner come punto di riferimento per tante piccole realtà vinicole a conduzione familiare. I vini sono stati presentati al ristorante L'Ebbrezza di Teonilla di a Napoli.

Passione e innovazione: la filosofia di Rottensteiner

Facciamo foto recente, nell’impossibilità di partire da 500 anni fa.E allora, partiamo da “nonno” Hans Rottensteiner, fondatore dell’attuale cantina omonima nell’anno 1956. L’attività consisteva nella vendita di vino sfuso in Svizzera. La svolta arrivò negli anni ’80 quando, grazie all’ingresso in cantina del figlio Toni, la produzione si concentrò su vini in bottiglia. Successivamente, nell’anno 2001 fa il suo ingresso in azienda il nipote Hannes (figlio di Toni) che arreca sostegno innovativo all’attività di famiglia. Oggi Hannes e la moglie Judith dirigono insieme la cantina, sostenuti dagli altri membri della famiglia, trasmettendo la passione e l’autenticità che li contraddistinguono.

La storia in una bottiglia: 500 anni di viticoltura della famiglia Rottensteiner

La famiglia Rottensteiner

I vigneti di famiglia comprendono circa dodici ettari di terreno vitato; la produzione è integrata con le uve di 45 masi della zona: una collaborazione fondamentale per la qualità del vino. Negli anni la famiglia Rottensteiner ha sempre cercato, dove non fossero presenti vigneti di proprietà, conferitori in zone vinicole importanti, come il cuneo verde di Gries (grüner Keil) per il Lagrein oppure ad Appiano per il Sauvignon e il Pinot Nero (Nussbaumerhof), e si è prodigata per dare valore a vigneti particolarmente adatti alla coltivazione di alcune varietà per le selezioni, come il Tollhof per il Pinot Bianco Carnol.

I vitigni crescono sul porfido. Nomen omen: “Roter Stein” significa pietra rossa e Rottensteiner è il cognome della famiglia.

Ricorrendo alla memoria recente di una degustazione esemplarmente condotta da Judith, raccontiamo di alcuni vini fatti dall’azienda.

Pinot Bianco Carnol Alto Adige Doc 2023

Ottenuto da sole uve Pinot Bianco. Produzione di appena 5mila bottiglie. Il “Carnol” prende nome dalla borgata San Pietro in Carnol vicino a Bolzano, parte della zona classica del Santa Maddalena, nonché borgo natale di Toni Rottensteiner.

La storia in una bottiglia: 500 anni di viticoltura della famiglia Rottensteiner

Pinot Bianco Carnol Alto Adige Doc

Le uve crescono nel miglior vigneto di Pinot Bianco: il Tollhof, con terreno porfirico estremamente minerale. Vino di piacevole struttura, dona al naso gradevole profumo di mela. Il Carnol si abbina molto bene con la ricciola al forno.

Santa Maddalena Clssico Vigna Premstallerhof Alto Adige Doc 2023

 Ottenuto da uve Schiava (93%) e Lagrein (7%). Produzione di 17mila bottiglie. Il “Premstallerhof” si trova a Santa Maddalena ad un’altitudine tra i 400 e i 500 metri.

La storia in una bottiglia: 500 anni di viticoltura della famiglia Rottensteiner

Santa Maddalena Clssico Vigna Premstallerhof Alto Adige Doc

Vino ottimo, con una bella persistenza. Lo si abbina benissimo con paccheri al ragù.

Select Cabernet Riserva Alto Adige Doc 2019

Ottenuto da uve Cabernet Sauvignon (50%) e Cabernet Franc (50%). Produzione di appena 6mila bottiglie. Questo Cabernet “Select” proviene da Bronzolo, a una dozzina di km circa a sud di Bolzano.

La storia in una bottiglia: 500 anni di viticoltura della famiglia Rottensteiner

Select Cabernet Riserva Alto Adige Doc

Arreca notevole valore, sino a connotarlo, la nota vanigliata apportata dalla vinificazione di 12 mesi in barrique. Si accompagna perfettamente con pietanze a base di carne di maiale.

Gewürztraminer Passito Cresta Alto Adige Doc 2020

 Ottenuto da sole uve Gewürztraimner. Le uve per il “Cresta” crescono al maso “Kristplonerhof” a Guncina. Il nome del vino fa richiamo alla vecchia denominazione di quest’area: “cresta piana”.

La storia in una bottiglia: 500 anni di viticoltura della famiglia Rottensteiner

Gewürztraminer Passito Cresta Alto Adige Doc

Abbinamenti di elezione: Gorgonzola Dop (sia dolce che piccante), tiramisù.

Schiava Vigna Kristplonerhof Alto Adige Doc 2023

Ottenuta da sole uve Schiava, Vernatsch il nome tedesco. Una produzione di appena 5mila bottiglie. Queste uve provengono da uno dei masi più antichi dislocati nei dintorni di Bolzano, di cui si ha testimonianza fin dall’anno 1000.

La storia in una bottiglia: 500 anni di viticoltura della famiglia Rottensteiner

Schiava Vigna Kristplonerhof Alto Adige Doc

Si tratta del maso “Kristploner”, situato a Guncina, a un’altitudine tra i 300 e i 500 metri, sui pendii del Monsocolo, con esposizione a sud-est e terreni porfidici. Quanta voluttà, al naso, le note fruttate di lampone. Quanta semplicità di beva se si pensa alla sua duttilità in termini di abbinamento. Un abbinamento ardimentoso, inusuale di certo, è il seguente: con niente.

Primi freschi autunnali, piena oppure con il suo falcetto, spunta in cielo quando è buio da un po'. Siamo in un Maso della famiglia Rottensteiner, e dove sennò, e le conversazioni prendono slancio anche in virtù di questa Schiava nel calice. Si torna a parlare dei quattro elementi di cui in apertura. Che bella congiunzione che si vive qui in Alto Adige, quale allegra ubiquità.Essere al contempo settentrionali e meridionali. Sì. I settentrionali dell’area mediterranea e i meridionali della Mitteleuropa.
Prosit!

Tenuta Hans Rottensteiner
Via Sarentino 1/A - 39100 Bolzano (Bz)
Tel 0471 282015

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
Voglio ricevere le newsletter settimanali



Di Marco
Cosi Com'è

Molino Colombo
Festival Brodetto 2024