Quotidiano di enogastronomia, turismo, ristorazione e accoglienza
venerdì 17 maggio 2024  | aggiornato alle 05:52 | 105238 articoli pubblicati

Roero
Salomon FoodWorld
Salomon FoodWorld

«I prezzi dei vini della Borgogna si abbasseranno»: parola del Bureau

Promessa rassicurante, per gli amanti dei vini francesi, quella del presidente del Bureau Interprofessionnel des Vins de Bourgogne, Laurent Delaunay: «Dalle vendemmie 2023 e 2022 vini dall'ottimo rapporto qualità prezzo». Lo scorso anno consacra il Crémant de Bourgogne come nuovo fenomeno. All'orizzonte lo spauracchio Trump e la riduzione dell'impronta carbonica delle cantine

di Davide Bortone
26 marzo 2024 | 10:17
«I prezzi dei vini della Borgogna si abbasseranno»: parola del Bureau
«I prezzi dei vini della Borgogna si abbasseranno»: parola del Bureau

«I prezzi dei vini della Borgogna si abbasseranno»: parola del Bureau

Promessa rassicurante, per gli amanti dei vini francesi, quella del presidente del Bureau Interprofessionnel des Vins de Bourgogne, Laurent Delaunay: «Dalle vendemmie 2023 e 2022 vini dall'ottimo rapporto qualità prezzo». Lo scorso anno consacra il Crémant de Bourgogne come nuovo fenomeno. All'orizzonte lo spauracchio Trump e la riduzione dell'impronta carbonica delle cantine

di Davide Bortone
26 marzo 2024 | 10:17
 

I prezzi dei vini della Borgogna sono destinati ad abbassarsi. La buona notizia arriva dalla conferenza stampa organizzata dal Bureau Interprofessionnel des Vins de Bourgogne in occasione dei Grands Jours de Bourgogne 2024 che, dal 18 al 22 marzo, hanno visto protagonisti in Francia i vignerons di Chablis, Grand Auxerrois, Côte De Beaune, Mâconnais, Côte Chalonnaise e Côte De Nuits. Le parole di Laurent Delaunay, presidente del BIVB, non lasciano spazio a interpretazioni: «L'abbondanza delle ultime due annate, 2023 e 2022, giunta dopo la scarsa vendemmia 2021, sarà in grado di fare tutti felici: mi aspetto prezzi più ragionevoli e un rapporto qualità-prezzo persino migliore in futuro, per i vini della Borgogna. Ne sono convinto e invito a non dimenticare che, oltre ai prezzi più contenuti, le nostre denominazioni possono assicurare ottimi vini, grazie a due annate come la 2022 e la 2023 che sono risultate di grande livello, anche dal punto di vista qualitativo».

«I prezzi dei vini della Borgogna si abbasseranno»: parola del Bureau

Da sinistra Francois Labet e Laurent Delaunay, vicepresidente e presidente del BVIB - Bureau Interprofessionnel des Vins de Bourgogne

Se sul fronte dei prezzi è prevedibile una “normalizzazione”, che toccherà tutte le fasce tranne il vertice della piramide qualitativa, ovvero i Grand Cru, il merito va soprattutto a una vendemmia 2023 che ha portato con sé il record assoluto della produzione. «La nostra regione - ha dichiarato Francois Labet, vicepresidente del BIVB - ha battuto tutti i record nel 2023, producendo 1,899 milioni di ettolitri di vino di grande qualità, che equivalgono a circa 140 milioni di bottiglie. Si tratta di 200 mila ettolitri in più rispetto al 2022, di cui il mercato aveva assoluto bisogno. E la vendemmia 2022 è grandiosa sia per i vini bianchi sia per i vini rossi: il Pinot Noir è elegante, fine, con uno straordinario range di aromi; gli Chardonnay sono perfettamente puri, maturi nell'espressione del frutto, hanno charme e sono tanto saporiti».

Fenomeno Crémant de Bourgogne: soppianta i rossi di Borgogna

Nell'analizzare i dati relativi all'ultima vendemmia, Labet ha definito il Crémant de Bourgogne «our baby», ovvero il «bambino» della Borgogna: «L'ultimo nato tra le nostre denominazioni ha performato in maniera straordinaria e continua a darci grandi soddisfazioni». A confermarlo sono ancora una volta i dati snocciolati da Laurent Delaunay, a cui è spettata l'analisi economica dei vini della Borgogna. «I Crémant de Bourgogne, così come i vini fermi bianchi e rosati - ha sottolineato il presidente del Bureau Interprofessionnel des Vins de Bourgogne - vengono generalmente stappati per l'aperitivo, mentre i rossi solo durante i pasti. Sono convinto che questo nuovo trend di consumo delle varie tipologie sia la ragione principale della crisi dei consumi».

Nonostante ciò, le denominazioni della Borgogna hanno iniziato a subire il contraccolpo del calo solo nel 2022, a fronte dell'impennata dei prezzi dovuta alla scarsa quantità della vendemmia 2021. Inoltre, il Crémant borgognotto cresce in valore: +6,4% nel 2023. E cresce, al contempo, la sua fetta all'interno di una delle zone vinicole del mondo più affascianti e prestigiose: gli spumanti hanno infatti toccato quota 13% del totale, a fronte di un 60% costituito da vini bianchi e un 27% di vini rossi.

Usa, spauracchio Trump: nuovi dazi sul vino in caso di elezione?

Più in generale, tra i top market dell'export dei vini della Borgogna, ha subito un contraccolpo significativo il Canada (-14%), dove i monopoli provinciali - e in particolare quello dell'Ontario - hanno policy rigidissime relative agli aumenti dei listini delle cantine: quelli superiori al 5% causano il pressoché immediato delisting dell'etichetta. Molti vini della Borgogna, a causa dell'aumento dei costi di produzione, sono stati quindi "tagliati" dagli importatori canadesi: «Un altro motivo per gioire dell'abbondanza e dell'alta qualità della vendemmia 2023 – non si è nascosto Laurent Delaunay – è la speranza che i vini finiti fuori listino in Canada ci rientrino al più presto».

«I prezzi dei vini della Borgogna si abbasseranno»: parola del Bureau

La possibile rielezione di Trump alla presidenza Usa spinge l'export di vini della Borgogna negli Usa, nei primi mesi del 2024

Buona la tenuta nel Regno Unito – danni limitati in volume (-4.6%) mentre risulta stabile il valore. Gli Stati Uniti restano il primo mercato e, dopo un 2023 che ha segnato un calo dei volumi (-5,7%) e una sostanziale tenuta in valore (-0,3%) i primi mesi del 2024 hanno visto un'inversione di tendenza: «Arrivano dati positivi sul fronte dell'export negli Usa – ha chiosato Delaunay – forse a fronte del campanello d'allarme costituito dalla possibile rielezione di Donald Trump a presidente, che potrebbe portare con sé il nuovo rischio di dazi per i vini francesi ed europei». Quanto all'Asia, piuttosto stabile la situazione dei vini della Borgogna in Giappone, mentre Hong kong e Cina segnano un -7% in volume e un -5% in valore.

BIVB con Adelphe per la riduzione della carbon footprint

Tra le sfide del futuro per i viticoltori della Borgogna c'è la riduzione della carbon footprint. Un fronte, quello dell'ambiente, preso letteralmente di petto dal Bureau Interprofessionnel des Vins de Bourgogne. L'obiettivo, come ha spiegato il management dell'interprofessione, è di ridurre l'impronta carbonica delle aziende del territorio del 60% entro il 2035 e di azzerarla entro il 2045. Per questo, il BIVB ha studiato con l'organizzazione ecologista non-profit Adelphe una piattaforma digitale e un'app denominata “Wine pilot”, alla quale i viticoltori della zona possono iscriversi per monitorare l'andamento della propria carbon footprint. I dati, condivisi con il team guidato da Delaunay, consentiranno di stabilire i progressi delle singole aziende, mettendo a disposizione di tutti i modelli che risulteranno più funzionali.

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
Voglio ricevere le newsletter settimanali


Siggi
Sartori
Fonte Margherita
Cosi Com'è

Siggi
Sartori
Fonte Margherita

Cosi Com'è
Valverde
Longarone Fiere