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Migliori Montepulciano d'Abruzzo all'Anteprima 2024: due sono “in anfora”

Una gemma di Tenuta I Fauri, la Riserva Vigna Santa Cecilia 2020, e qualche sorpresa da vini ottenuti con affinamenti in contenitori alternativi, sempre più in voga: tutte le etichette da non perdere, selezionate alla cieca. Consorzio Doc e Docg Colline Teramane per la prima volta insieme. L'obiettivo? Dare un profilo più territoriale ai vini abruzzesi

di Davide Bortone
06 marzo 2024 | 09:30
Migliori Montepulciano d’Abruzzo all'Anteprima 2024: due sono
Migliori Montepulciano d’Abruzzo all'Anteprima 2024: due sono

Migliori Montepulciano d'Abruzzo all'Anteprima 2024: due sono “in anfora”

Una gemma di Tenuta I Fauri, la Riserva Vigna Santa Cecilia 2020, e qualche sorpresa da vini ottenuti con affinamenti in contenitori alternativi, sempre più in voga: tutte le etichette da non perdere, selezionate alla cieca. Consorzio Doc e Docg Colline Teramane per la prima volta insieme. L'obiettivo? Dare un profilo più territoriale ai vini abruzzesi

di Davide Bortone
06 marzo 2024 | 09:30
 

Cambia il profilo del Montepulciano d'Abruzzo, sulla scorta dei nuovi trend di consumo internazionali che vedono i vini rossi in grande sofferenza, in favore dei vini bianchi e degli spumanti. Un "alleggerimento" stilistico che non risparmia uno dei vini italiani più noti e apprezzati al mondo, dal quale è possibile aspettarsi un riposizionamento del valore medio (verso l'alto), nonché un profilo che privilegi freschezza e beva, più che concentrazione e grado alcolico. È quanto emerge dall'Anteprima 2024 andata in scena lo scorso weekend nelle sale di Borgo Spoltino, a Mosciano Sant'Angelo (Teramo). Il primo evento congiunto dall'unione del Consorzio Colline Teramane con il Consorzio Tutela Vini d'Abruzzo.

In grande forma i vini Riserva della piccola Docg teramana, vere e proprie gemme capaci di trainare il comparto verso le punte di qualità raggiungibili in Abruzzo con le uve Montepulciano. Molto più difficile la situazione dei rossi “base” delle Colline Teramane vendemmia 2022, ancora sprovvisti di un profilo unitario e condizionati da una pulizia del sorso non sempre ottimale, al netto di alcune eccezioni. Il numero di campioni presentati all'Anteprima 2024 (ventisei) è sufficiente per tracciare un bilancio sommario della denominazione. Molto più cospicuo il numero di campioni iscritti dai produttori al tasting alla cieca di Montepulciano Doc (69), suddivisi per “sottozone” sulla base del nuovo corso della denominazione: quella "Montepulciano Revolution" che punta a una maggiore espressione della territorialità.

Tenuta I Fauri: una gemma ad Anteprima Montepulciano 2024

In quest'ambito brilla su tutti il Montepulciano d'Abruzzo Doc Riserva Vigna Santa Cecilia 2020 di Tenuta I Fauri, a dimostrazione di quanto la menzione “vigna” possa valorizzare il lavoro di molti produttori di Montepulciano. Una vera e propria chicca, prodotta in tiratura limitata di sole 3 mila bottiglie, soltanto nelle migliori annate. Le uve provengono dal Comune Francavilla al Mare, in provincia di Chieti, per l'esattezza da Contrada Santa Cecilia. La vinificazione prevede una macerazione fermentativa per 10-12 giorni in cemento e un affinamento per 18 mesi in barrique, tonneaux e botte ovale, prima dell'imbottigliamento.

Migliori Montepulciano d'Abruzzo all'Anteprima 2024: due sono “in anfora”

Luigi e Valentina Di Camillo, patron di Tenuta I Fauri: ottimo il loro Montepulciano Riserva Vigna Santa Cecilia 2020

Un nettare che si contraddistingue per il gran frutto polposo e per una leggera nota fumè, al naso. Palato in perfetta corrispondenza, nel bel compromesso tra terziari e frutto (visciola in gran evidenza), sullo slancio di una spalla acida sublime e di un tannino in cravatta: eleganza, beva e prospettiva assoluta per questo vino prodotto da Luigi e Valentina Di Camillo - fratello e sorella - in Strada Corta, 9 a Chieti.

Montepulciano d'Abruzzo Doc in anfora? Cirelli e Tenuta Morganti

È invece grazie al sapiente utilizzo dell'anfora che, tra i migliori assaggi all'Anteprima 2024, emerge il Montepulciano d'Abruzzo Doc “Anfora” di Cirelli Wines, l'azienda agricola di Contrada via Colle San Giovanni, 1 ad Atri, in provincia di Teramo. Un vino incentrato sul frutto tipico del vitigno, che esordisce a chiude in maniera deliziosa, pieno e concentrato il giusto, prima di virare su una sapidità capace di rendere la beva irresistibile, unitamente a una trama tannica da applausi. Guarda caso, un altro “vino di terroir”, nel segno della filosofia produttiva del vignaiolo Francesco Cirelli: «Lavoro affinché i miei vini rispecchino il più possibile il territorio, la stagione, il mio modo di essere e di sentire. Il vino è frutto dell'ambiente, del territorio e di noi uomini che lo produciamo».

Migliori Montepulciano d'Abruzzo all'Anteprima 2024: due sono “in anfora”

Al Montepulciano piace l‘anfora: lo confermano Cirelli e Tenuta Morganti, tra i migliori assaggi all‘Anteprima Montepulciano

In occasione della degustazione alla cieca emerge molto bene un altro Montepulciano in anfora, segnale di quanto il vitigno si presti a lavorazioni (vinificazioni e affinamenti) in contenitori alternativi al legno. Si tratta del “Dolcenera” in anfora di Tenuta Morganti. Siamo in Contrada Frole, a Torano Nuovo (Teramo), nella cantina gestita da Gaia e Sveva Di Sabatino. Due sorelle che amano sperimentare tanto in cantina quanto sul fronte dell'ospitalità, tanto da aver dato vita all'eco-glamping Tenuta Morganti, che consente ai turisti e agli amanti del vino di soggiornare nelle barrel-houses: botti di legno che hanno al loro interno una camera e un bagno privato.

Colline Teramane Docg: brillano più le Riserve dei "base"

Tra gli altri assaggi meritevoli di nota, i Montepulciano d'Abruzzo Doc “Mammut” 2020 di Cascina del Colle (Villamagna, Terre di Chieti), il “Mia Natura” Bio 2022 di Tenuta Arabona (Manoppello, Colline Pescaresi), il “Vinosophia” 2022 di Chiusa Grande (Nocciano, Colline Pescaresi). E ancora: “Parhelia” 2022 di Cantina Colonnella (Teramo), “Riparosso” 2022 di Illuminati (Controguerra, Teramo) e “Orsettino” 2022 di Fosso Corno (Torano Nuovo, Teramo). Grandissimo spazio, dunque, per il territorio in cui è possibile produrre l'unica Docg di Montepulciano, che tuttavia emerge - come già evidenziato - più con i vini Riserva che con i vini dell'ultima annata commerciabile.

Tra questi bene il Colline Teramane Montepulciano d'Abruzzo Docg 2021 “Alarius” di Cioti, il Colline Teramane Montepulciano d'Abruzzo Docg 2021 “Antares” di San Lorenzo e il Colline Teramane Montepulciano d'Abruzzo Docg 2020 “Strappelli” di Cantina Strappelli. Tra le Riserve brillano, su tutti, il Colline Teramane Montepulciano d'Abruzzo Docg Riserva “Savini” 2019 di Fattoria Giuseppe Savini, “Fonte cupa” 2019 di Camillo Montori, “Ipnosi” 2018 di Biagi e “Luì” 2020 di Tenuta Terraviva. Bene anche “Orsus” 2020 di Fosso Corno e “Pieluni” 2020 del solito Illuminati, vera e propria garanzia tra i vini d'Abruzzo, sia nel segmento Horeca che in Gdo.

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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